Open Division

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La Open è la division “regina” del tiro dinamico sportivo in tutte le sue declinazioni nazionali e non. Il regolamento non pone vincoli su compensazioni, dimensioni, montaggio di mire elettroniche e specifiche tecniche, pertanto libertà assoluta su: configurazione carrello, pesi e dimensioni di fusto, minigonne, impugnature. Caratteristiche che, sommate alla grande capacità di colpi consentita per i caricatori (170mm di lunghezza massima), rendono la division la più “racing” e tecnica in cui gareggiare.

La base meccanica 1911/2011 consente tantissime interpretazioni, lasciando possibilità al costruttore di delinearne il comportamento in base alla configuarzione delle componenti utilizzate, al timing della meccanica, ai tempi di chiusura ed ai vettori di scarico delle energie; oltre a questi parametri vanno sommati lo studio delle compensazioni e la messa a punto di una munizione che eroghi il giusto quantitativo di gas per far lavorare meccanica e compensatore in maniera ottimale. Su queste basi, a causa delle alte energie di funzionamento imposte dal regolamento, l’unione delle componenti, il bilanciamento delle masse e il corretto sfogo delle compensazioni fanno la differenza per ottenere un controllo ottimale nelle sequenze di fuoco.

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La costruzione delle Open parte da fusti grezzi, completamente ricavati dal pieno in acciao al cromo molibdeno, senza guide di scorrimento, forature principali e ramp cut. I carrelli, sempre di nostra produzione, sono costruiti cercando di ottimizzare le fasi di lavorazione in modo da privilegiare l’assialità e il centraggio delle guide di scorrimento in relazione al foro canna. Da queste basi è possibile realizzare l’accoppiamento di fusto e carrello massimizzando la linearità di scorrimento, ed il rapporto tra pieni e vuoti delle guide può essere scelto in base alla configurazione dinamica di progetto dell’arma.

Una volta creato l’insieme fusto e carrello, si procede al montaggio del cuore dinamico dell’arma ovvero la canna, la cui configurazione di movimento definirà in buona parte il comportamento della pistola finita. Operazione considerata da molti come un semplice montaggio, in realtà nasconde un grande numero variabili, il cui incrocio consente di dare una vera e propria personalità alla pistola finita.

Il rapporto tra lunghezza di canna, compensatore, configurazione carrello e fusto possono cambiare in maniera radicale il comportamento dell’arma a fuoco e renderla idonea all’uso di propellenti di differenti progressività.

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Terminato l’accoppiamento delle componenti pricipali, si passa al montaggio del compensatore, o alla sua relizzazione in caso di canna-compensatore monolitici, la cui configurazione va scelta innanzitutto in base al propellente che si intende utilizzare. Di norma usiamo due disegni di compensatore che adattiamo a seconda delle richieste: un primo tipo “classico” (che trovate disponibile nello shop con le sue specifiche tecniche) ed il V Comp di nostro disegno proprietario caratterizzato dalle camere disposte a V verticale. Su entrambi le specifiche delle camere, oltre ad eventuali sfoghi supplementari, vengono realizzati in base alle caratteristiche del progetto.

Il rapporto tra la massa in movimento (carrello ed in parte canna) e quella di controllo effettivo (gruppo fusto-impugnatura-minigonna), con particolare attenzione alla posizione del baricentro di entrambe, indipendentemente dal lavoro svolto dal compensatore (comunque molto importante), possono cambiare di molto il comportamento a fuoco della pistola.

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A seguito delle scelte progettuali, si procederà alla realizzazione delle fresature esterne, considerando il ruolo sia di alleggerimento sia di maggiorazione della superficie per favorire la dissipazione termica, in ogni caso cercando di creare un insieme di linee che valorizzino l’estetica complessiva dell’arma.

Da quest’anno utilizziamo quasi esclusivamente impugnature in acciaio, anche queste di nostra produzione, realizzate volutamente lisce, per essere lavorabili in base alle necessità, e successivamente rifinite con un grip integrato nella finitura, per avere la possibilità di adattarle alla mano del tiratore e, molto importante, in funzione del profilo che si intende andare a dare alla parte posteriore dell’impugnatura, al fine di ottenere il giusto rapporto tra inserimento nella pistola e chiusura nell’undercut e nella parte anteriore del grip.  Le sicure dorsali, anch’esse di nostra produzione, sono volutamente create maggiorate per potersi adattare ai diversi profili durante la lavorazione.

Al termine delle lavorazioni sui componenti principali si procede al montaggio ed attagliamento delle parti secondarie quali sicure, hold-open, minigonna, espulsore ed estrattore e alla profilatura dell’insieme. Ogni singola parte deve essere adattata per lavorare in armonia con l’insieme delle componenti, per evitare contatti anomali e punti di stress, e  successivamente raccordata al resto della meccanica, al fine di ottenere i giusti profili di ergonomia.

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La posizione e profilatura del grilletto, in accordanza con i tempi di scatto corretti quali precorsa, collasso e reset, posizionati in relazione al valore di reach inserimento nella dorsale e dimensioni delle mani del tiratore, risultano più importanti della effettiva leggerezza del peso di svincolo del cane.

La scelta dell’ottica è uno dei parametri più personali: dimensione del punto, larghezza della lente e posizione della staffa possono fare la differenza, la configurazione viene concordata con il tiratore ad inizio progetto.

Al termine di questo lungo percorso, in cui la tipologia di componenti di cui è composta, insieme di tolleranze, lavorazioni e dettagli, porta ad avere un esemplare unico, con una sua “personalità” definita, si può procedere con la fnitura dell’arma.

Contando la destinazione race dell’arma, come prodotto di finitura la nostra sceta è ricaduta sul Cerakote, che (come spiegato nella pagina “lavorazioni”) grazie alla bassa temperatura di applicazione, consente di ridurre al minimo lo stress termico e strutturale delle parti, oltre ad offrire un buon supporto per i prodotti di lubrificazione che consigliamo di usare sulle nostre armi.

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A questo punto non resta che rimontare il tutto e, dopo aver controllato tutti le parti in movimento e le sicurezze, andare a provarla…

Se siete arrivati a leggere fino a questo punto… Innanzitutto GRAZIE… Per il tempo che ci avete dedicato.

Nel caso abbiate ancora domande o vogliate approfondire il discorso siamo a vostra disposizione.


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